LASER Q-SWITCHED RIMOZIONE TATUAGGI E NEOFORMAZIONI PIGMENTATE
Attualmente la rimozione dei tatuaggi viene eseguita con laser Q-switched (laser Q-S), cioè strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata (nanosecondi, cioè alcuni miliardesimi di secondo). Tali impulsi distruggono le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti (da 10 a 100) più piccoli che, nel corso dei giorni e/o settimane successivi, vengono smaltiti nei liquidi corporei e/o da cellule migranti della pelle. Ripetuti trattamenti, distanziati da un congruo periodo di tempo (in genere un mese), consentono quindi di perseguire la progressiva, spontanea scomparsa del tatuaggio. L’emissione di impulsi di durata brevissima consente di evitare surriscaldamenti della pelle e quindi cicatrici (fototermolisi selettiva).
Prima dell’intervento viene fatta un’anestesia locale. La durata del trattamento è in funzione della superficie del tatuaggio da rimuovere: una superficie quadrata di 4 cm di lato richiede una decina di minuti.
Il laser Q-S non cancella il tatuaggio come la gomma cancella il segno di una matita. Sono necessarie diverse sedute distanziate di circa un mese. Il numero di sedute dipende da diversi fattori quali: il tipo di tatuaggio, il colore del tatuaggio e l’età del tatuaggio.
Nel post-trattamento il paziente può riscontrare fastidio o bruciore nelle prime 24 ore, formazione di croste e bollicine sulla pelle trattata nei primi 3-10 giorni. Applicazione di urgenti antibiotici sulla parte trattata fino alla guarigione (3-10 giorni). Presenza per 15 giorni di rossore della pelle, mentre per un mese è consigliabile evitare la diretta esposizione al sole ed alle temperature estreme della cute trattata.
Nel migliore dei casi, a completamento del ciclo di trattamento, potrà residuare, in corrispondenza del tatuaggio rimosso, una sorta di ombra chiamata “fantasma del tatuaggio”. Essa potrà permanere alcuni anni o anche per sempre.